Com’è andato il camp di Tirrenia? Lo chiediamo a un grande e storico amico di Real Eyes Sport: Francesco Carabelli, autore televisivo e persona speciale. Ecco cosa ci ha detto:
“E’ successo. Anche quest’anno. Ormai un po’ lo sai, ma a pensarci è davvero qualcosa di unico: sai già che ti sorprenderai.
Perché il RES camp di Tirrenia, quinta edizione, ha regalato proprio questo: dentro un territorio di volti, colori, emozioni e parole già provati, ha regalato a tutti la scoperta di un continente nuovo.
Ed è un continente quasi utopico, dove ci sono orari, regole, rituali, ma alla fine è tutto flessibile e con la possibilità di prendere la forma che desideri.
Una delle formule di Real Eyes forse è proprio questa qui: attenzione, metodo, prove sul campo, studi, ricerche, crescita, ma sempre dentro un ambito aperto alle idee, alle innovazioni, alle sperimentazioni.
E’ così che ogni mattina, per una settimana, si fa colazione insieme in quel luogo unico che è il Centro Le Torri, con Ivan e Federica in tenuta da lavoro con quel sudore di chi non molla mai, addolcito da sorrisi di chi sa di aver di fronte una comunità magica.
Poi ci si muove verso il Centro di Preparazione Olimpica del Coni, roba seria, qui passano tanti atleti professionisti orgogliosi e ambiziosi, ma anche loro, ve lo assicuro, dedicano tempo e spazio ad osservare il camp di Real Eyes.
Sì perché vedere uno dei nostri che effettua un semplice saltello in lungo nella sabbia emoziona, come gustarsi l’esultanza di chi si accorge che col passare dei giorni quel saltello è diventato un saltino e poi un salto e poi un saltone… si prende confidenza, si corre in pista e fuori pista. Poi si gioca con la palla, si scopre lo sport più bello del mondo, si tastano reti, porte, prato, quanto è puro il calcio in questa dimensione. Sì ma dov’è la palla? Piano piano la trovano, la percepiscono, la guidano, la difendono e qualcuno fa gooool. No vabbé godo come quando Grosso segnò il rigore al Mondiale 2006.
Ma non c’è troppo tempo per festeggiare, ci sono mille stimoli sonori: c’è il baseball. Lancio, ricezione, corsa e devo toccare la base… oh ma è difficile?! E cosa non lo è nella vita, baby? Sognare in grande è una regola. Anche il canestro da basket diventa più grande mano a mano che prendi le misure. E si palleggia un po’ anche con quella palla. Il tempo di provare anche con la racchetta sognando Sinner e poi qualche posa da rugby…
Ma di là si sente casino da discoteca! Ah c’è un torneo internazionale di beach soccer! A 10 metri da dove ci alleniamo noi! Che figata! Non siamo mica poi così male! In effetti, le gare finali del sabato mettono in luce una quantità di mini atletini che dimostrano miglioramenti notevolissimi. La staffetta è di valore oh, alcune guide fanno fatica a star dietro ai corridori. Così si fa!
Poi, ogni giorno, si torna nel regno di Ivan. Un pranzone completo è ciò che ci vuole per bilanciare gli sforzi. La digestione mette voglia di dormire, sì ma non qui. C’è la spiaggia, accessibile e attrezzatissima, da raggiungere in soli 5 minuti sicuri a piedi. Ci sono le bibite, c’è il mare, ci sono i giochi con la sabbia e poi ogni giorno stai certo che Daniele and company si inventano qualcosa: sui kayak ci siamo diverti come non mai, e che teneri i cagnoloni di salvataggio, per non parlare dei balli tradizionali greci ché alla fine non pensavo ma ci siamo divertiti come a giocare a showdown!
L’ora aperitivo è libera e senza controllo ma i camerieri mi hanno confidato che i genitori ci hanno dato dentro con gli spritz… massì fanno bene! Siamo in comfort zone, tutti i bimbi sono sereni e sorridenti. E qualche sorrisone se lo sono conquistati anche i parents.
Qualche volta c’è qualcuno che improvvisa canti e cori… ed è solo l’antipasto alle serate. Ma sì che lo sapete! Ormai c’è un format conosciuto in tutta la Toscana: Tirrenia’s Got Talpen. Quest’anno il livello delle esibizioni è stato pazzesco! Bambini e ragazzi si sono esibiti al microfono, al pianoforte, qualcuno si è portato la batteria da casa, c’è anche una ragazza scatenata sulla musica K Pop… oh ma si è fatto tardi, è ora di andare a dormire! Anche se nessuno vuole farlo e diverse volte si finisce, distrutti, a dormire sui divanetti…
Vi ho raccontato mille cose e mille altre mi stanno venendo in mente. Ma questo è il Camp, un ambiente unico dove succede di tutto.
Oh ma vi ho detti dei mental coach? E del judo e del karate? E del test di profumo a base di lavanda? Ma poi c’è stata la gita dalle api! E la goduria al parco acquatico… e ho fatto il serio senza citare ondate di gag e risate!
Dai, l’avete capito, lo salutiamo con quella sensazione lì. Quella di quando non vedi l’ora che si faccia mattina, tipo che benedici la luce del sole che si infila dalla persiana o il verso di un uccellaccio o il soffio del vento… vi assicuro che questo è il vero miracolo.
Ci si abbraccia nel 2025.
E accadrà qualcosa di sorprendente. Potete fidarvi, ciecamente.
(dimenticavo: ho scoperto anche un grande senso di gratitudine)
A presto”
Franz, volontario Real Eyes dal 2021
(nel tempo libero autore televisivo di quelli che lavorano coi Vips)