Piccoli amici di Real Eyes Sport crescono e vincono. Grazie a mamma Lorenza e papà Habib, Karim è nato e cresciuto per bruciare le tappe e superare ogni ostacolo che la vita gli ha messo davanti.
L’egiziano è il papà ma il nome per lui lo ha scelto la mamma.
“Karim è uno dei 99 nomi di Dio nella religione islamica – spiega Lorenza – Significa: generoso.
E lui, Karim, come si presenta?
Mi chiamo Karim Gouda Said Hessan, ho quasi 18 anni, e sono cieco dalla nascita.
Da sempre, sono stato abituato a sperimentare, a provare tutto ciò che mi circonda, il che mi ha aiutato e mi aiuta tuttora, a prendere confidenza con il mondo circostante; quest’abitudine a sperimentare mi ha aiutato a crescere e capire quali sono le mie passioni”
Generoso nel mettersi in gioco e curioso per poter scegliere. Dallo sport alla musica fino alla tecnologia.
“Fin dalla sua più tenera età riprende Lorenza – ho sempre creduto che lo sport, in tutte le sue forme, potesse compensare la mancanza di tante informazioni, soprattutto a livello motorio e propriocettivo causate dalla cecità .
E’ per questo motivo che ho cercato costantemente di avvicinare Karim alle diverse discipline sportive, per conoscerle, per provarle e per trarne da ognuna tutto ciò che potesse essergli utile, in quanto, finita la riabilitazione precoce, per i bambini non vedenti sul territorio c’era ben poco in tema di attività neuropsicomotorie specifiche.
A 4 anni Karim iniziò a frequentare un corso di arrampicata su parete presso il Cus Bologna; una disciplina che si dimostrò fondamentale per fargli capire l’uso delle mani nell’appoggio, nella spinta e nel sollevamento del proprio corpo, che fino a quel momento non utilizzava. Dopo la prima prova capì esattamente come funzionava l’arrampicata tanto che lo trovammo dentro il cestello della lavatrice a carica dall’alto che si lavava con la spugna!
Poi nuoto, canoa, judo, barca a vela, tiro con l’arco, equitazione, scherma, basket, tennis, pattinaggio su ghiaccio, surfski, danza, surf, deltaplano, ai comandi un aereo bimotore insomma, ha voluto toccare con mano tutto ciò che incontrava lungo il suo cammino. Senza dimenticare il il bellissimo incontro con Daniele Cassioli grazie al quale provò anche lo sci nautico. L’importante, in quel momento di crescita, era conoscere e diventare consapevole delle proprie potenzialità. La sto facendo semplice ma non lo è stato affatto. In quegli anni non esistevano associazioni che si occupavano di sport per bambini con deficit visivo come fortunatamente esiste oggi grazie a tutto ciò che propone Real Eyes Sport.
A 18 anni ancora da compiere Karim è già tanta roba. Quando incontrò Daniele Cassioli l’idea di Real Eyes Sport era ancora in gestazione nella testa del campione paralimpico ma anche quell’incontro, seguito da altri, gli servirono per crescere, soprattutto scegliere. E che scelte!
Musicista e cantante, allievo ad un corso Cet di Mogol, talento del nuoto paralimpico con le Paralimpiadi di Parigi 2024 nel mirino, Beta tester di Apple, dal 2020 impegnato con il suo DeliaTech, un blog, mediante un sito web e un un canale YouTube nel quale pubblica recensioni di prodotti dell’alta tecnologia e dell’iTech come SmartPhone, Tablet, SmartWatch, cuffie ed auricolari e dispositivi per la domotica, nonché altri dispositivi ed accessori anche legati alla disabilità visiva e pubblica notizie sulle aziende leader nel mondo iTechm.
Ma Karim ha idee chiare anche sul suo percorso scolastico. .
“Le 2 ore di informatica nel programma settimanale non permettono di arrivare nemmeno alle basi degli studi di ingegneria in tema di software. Per questo sto cercando di acquisire il più possibile, anche tramite fonti esterne alla scuola, sfogando tutta la mia curiosità di conoscere, provando e recensendo prodotti per acquisire ogni dato e nozione utili così da farmi trovare pronto all’inizio di quello che sarà il mio percorso universitario”.
Karim “generoso e curioso” è nato e cresciuto per bruciare le tappe, non ha intenzione di rallentare e sa guardare lontano. Quest’anno sarà l’ultimo del Liceo di Scienze Applicate ma il traguardo è la laurea in ingegneria del software.
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