La semina di Real Eyes Sport genera frutti, confronti e incontri utili per chiunque sia impegnato nell’avvicinare i bambini ciechi e ipovedenti all’attività motoria e quella sportiva.

Un contributo notevole per riempire i tanti vuoti che ancora oggi si presentano a genitori che all’improvviso o strada facendo si trovano un problema in più da gestire.
Da adulti il problema diventa più personale, meno condiviso, ma le formula per risolverlo è composta dalle stesse componenti: curiosità, volontà e determinazione.
Caratteristiche ben rappresentate dal perugino Michele Milli, in volata verso il traguardo dei 38 anni, 15 dei quali affrontati da non vedente in seguito ad un incidente.

Un cambio di vita che Michele affronta nella sua Umbertide diversamente rispetto a prima, quando lavorava in una impresa edile e lo sport era solo un occasionale momento di divertimento tra amici. Primo passo fu il ritorno agli studi con l’iscrizione all’Università ritrovandosi necessariamente in un mondo a lui sconosciuto come quello degli ausili, tutti da scoprire e da imparare in fretta. Difficoltà tante ma non abbastanza per scoraggiarlo tanto che l’obiettivo laurea in Fisioterapia e il conseguente studio professionale gestito in assoluta autonomia diventano una splendida realtà.  

L’autonomia è la mia priorità – racconta Michele – mi piace far da solo quanto mi è più possibile in ogni momento della mia giornata. In casa, al lavoro, nello sport e in ogni altro momento della mia quotidianità. Le opportunità me le sono cercate conquistandomi spazi e mezzi per poter scegliere. 

Sportivamente parlando ho scelto quasi per caso un’arte marziale grazie ad un gruppo di atleti che avevo come pazienti con i quali chiacchierando abbiamo toccato il tema della sicurezza personale. Ora lo pratico judo da ormai sei anni, faccio parte della nazionale Fispic e tra un infortunio e l’altro ho partecipato a diverse manifestazioni internazionali,  campionati europei e campionati italiani dove sono salito su tutti i gradini del podio”.

Salire sul podio ti ha proiettato verso l’alto su diversi fornti  

“Vero. ‘Salire’ è l’altra mia passione.

Amo la montagna dove cammino e arrampico quando riesco grazie al mio amico Daniele Caratelli con cui ho messo in piedi un progetto rivolto a chi vuole condividere con noi le stesse emozioni che raccontiamo sulla pagina Facebook “In the dark-tutto è possibile” e poi non mi son fatto mancare l’esperienza del volo, con il paracadute e il parapendio”.

Dal Michele primo laureato in fisioterapia cieco nella storia dell’Università di Perugia, esattamente come Daniele Cassioli all’Università dell’Insubria di Varese, con tutto ciò che ha comportato, di tempo ne è passato, molto nel fare, niente o quasi nel chiedere. Una vita serena spenta da un tragico lampo, riaccesa con la volontà e la determinazione di riprendere il controllo giorno dopo giorno. 

Come dice Michele: “vivo ogni mia giornata come fossi in un campo di fiori. Raccolgo attimi”.