Storie Luminose
MIRCO MINGIONE – “Il judo, lo sport per i vedenti adatto ai non vedenti”
Mirco ha trenta anni. Perde la vista quando ne aveva 7, per una malattia neuro degenerativa. Nella provincia di Latina, dove vive, le possibilità di integrazione e partecipazione non sembrano tantissime. Ma il piccolo campioncino non si lascia scoraggiare e si iscrive immediatamente in palestra per fare Judo.
UBALDO CECILIONI – “Il secondo è il primo degli ultimi”
Ubaldo nasce nel 1978. Vita normale, amici, fidanzate e viaggi. Ed è proprio al ritorno da un viaggio che la sua vita cambia definitivamente. Come dice lui stesso passa dall’on all’off. Si addormenta in una macchina in Umbria e si risveglia in ospedale a bologna. Dopo un incidente. Senza vista. Al buio.
FABRIZIO D’ALESSANDRO – “Lo sport non costruisce la personalità, la rivela!”
Fabrizio D’Alessandro nasce a Sanremo nel 1971. All'età di 6 anni perde la vista. Poco dopo inizia a giocare a pallone e colleziona 335 goal, 28 più di Francesco Totti.
MARIA LUCCHET – “Aria, come è dolce nell’aria scivolare”
“ Aria, come è dolce nell’aria scivolare ” - (Gianna Nannini) Maria Lucchet. Guida per “Dialogo nel buio” presso l’Unione Italiana Ciechi di Milano. Classe 1988. Veneta di nascita, milanese di adozione. Maria si laurea
MARIO ZUNGRI – “Il calcio è uno sport di squadra, e la cosa bella è proprio quella”
"Da quando Baggio non gioca più, non è più domenica." cit. Cesare Cremonini Mario Zungri, nasce a Napoli nel 1984, perde la vista all'età di dieci anni, frequenta le scuole medie e si diploma alla scuola di fisioterapia. "Grazie al calcio ho capito che se vuoi una cosa, o un trofeo, anche se hai una disabilità, con l’impegno lo puoi ottenere”
FABRIZIO CELENTANO – “Non c’è parete che in due non si possa scalare”
Fabrizio nasce a Boscoreale in provincia di Napoli nel 1989. La sua vita cambia nel 2009, quando a causa di una malattia non ben identificata perde la vista. Da prima nella vita di Fabrizio, compaiono sconforto e tristezza. Tanto che ad un certo punto abbandona anche gli studi liceali. Poi la svolta arriva nel 2013, quando dopo aver preso contatti con il Cavazza di Bologna, decide di trasferirsi. Nel capoluogo felsineo, Fabrizio si attiva immediatamente per iniziare un’altra vita. Si iscrive ad un istituto serale e consegue il diploma e cosa più importante, inizia a frequentare la PGS (Polisportiva giovani salesiani). Dove diventa un atleta paralimpico come ci racconterà. Ora fa parte del consiglio di amministrazione e delegato allo sport presso l’unione ciechi e ipovedenti della sezione di Bologna.