“ Aria, come è dolce nell’aria scivolare ” – (Gianna Nannini)

Maria Lucchet. Guida per “Dialogo nel buio” presso l’Unione Italiana Ciechi di Milano. Classe 1988. Veneta di nascita, milanese di adozione. Maria si laurea in Giurisprudenza. Ama la vita all’aria aperta, l’attrice Audrey Hepburn, la musica e il suo cane guida Tessa.

 

  • “ Ciao Maria, come stai? ”
  • “ Bene grazie. Sto preparando una torta e aspetto una amica ”

 

  • “ E Tessa? ”
  • “ Lei è qui che dorme ”

 

  • “ Raccontami un po’ di te ”
  • “ Io ho una storia curiosa. Sono nata ipovedente e lo sono stata fino all’età adulta, poi durante l’Università, ho perso la vista definitivamente ”

 

  • “ Qual è il rapporto con la tua malattia? ”
  • “Eh, sono cambiate un po’ di cose. Da ipovedente ero abituata a leggere e studiare con l’ingranditore.
    Poi segnavo una parola chiave con un pennarello, la rileggevo e mi ricordavo anche il movimento che compivo con la mano. Adesso lo faccio ancora, solo che poi mi ricordo che non la posso leggere.  Ho imparato a riconsiderare molte cose. Per esempio, se prima nel film di ‘Colazione da Tiffany’ guardavo i vestiti e le espressioni di Audrey, ora sono più attenta ai rumori di sottofondo, alla colonne sonore e al doppiaggio. Sono andata a New York, proprio da Tiffany, dove non ho potuto fare a meno di comprare un ricordino…”

 

  • “ Scuola e famiglia? ”
  • “ All’inizio è stata dura con entrambi. A scuola perché non avevo a disposizione i giusti strumenti mezzi in famiglia perché non avevamo compreso bene fino infondo il mio vero problema. Mi spiego meglio. Io non mi rendevo conto di vedere poco. E quindi, per esempio, sfrecciavo in bicicletta nel giardino dei nonni. Ma solo perché avevo imparato a memoria tutti gli ostacoli.Poi per quanto riguarda la scuola, anche grazie all’Unione Ciechi e crescendo, le cose sono nettamente migliorate ”

 

  • “ Tu e lo sport? ”
  • “ Lo sport, mi ha letteralmente salvato. Gioco a baseball! È molto simile a quello per normodotati. Si gioca con una palla sonora. Possono giocare sia ciechi totali che ipovedenti. Tutti dobbiamo indossare una mascherina che pareggia ogni condizione della vista per cui si è tutti al buio. Ogni partita è fatta da 5 o 7 innings. Ogni innings ha una fase di attacco e una di difesa. Ci sono 5 giocatori non vedenti e un assistente di base vedente“

 

  • “ Ci sono degli escamotage che da non vedente hai trovato da sola ”
  • “ Ma… per esempio, io non sapevo andare dritta nella corsa. E allora ho imparato che non devo uscire mai dal percorso di terra rossa. Se inizio a sentire l’erba sotto i piedi, allora vuol dire che sto sbagliando e sto andando storta ”

 

  • “ Come vuoi concludere questa nostra chiacchierata? ”
  • “ Mi piacerebbe che tu inserissi una frase della canzone “Aria” di Gianna Nannini, perché descrive esattamente come mi sento quando faccio sport: “Aria, come è dolce nell’aria scivolare ”