Pensate per un attimo a quella prova grande e impegnativa che avete superato nella vostra vita.
E ora che la state ricordando, chiedetevi: che cosa mi ha davvero permesso di superarla?
Dentro a ogni risposta, da qualche parte, sarà certamente presente quell’elemento-chiave che in un preciso momento avrà fatto, per voi, tutta la differenza: il coraggio. Un termine che deriva dal latino “cor habeo”, ovvero avere cuore. E dunque agire con il cuore. Perché essere coraggiosi, prima di tutto, significa connettersi con quella parte di noi più completa, profonda, pura e spirituale. Quella parte di noi che conosce risposte a cui la mente non potrà mai arrivare.
Spesso il coraggio viene associato a un atto di eroismo, ma non si tratta soltanto di questo.
Il coraggio è una virtù da coltivare e mettere in pratica quotidianamente, in un costante allenamento, a cominciare dalle situazioni solo apparentemente più semplici e sicuramente più comuni. Ci vuole coraggio a rispondere con fiducia a certe domande di un figlio che non può vedere, così come serve coraggio per lasciarlo libero di esprimersi mentre fa esperienza del mondo.
Molte volte, invece, ciò che più sembra contare è il concetto di sicurezza.
La società nella quale viviamo allena le persone a non rischiare e a non fare mosse azzardate. Rimanere in una posizione di comfort, non esporsi, stare attenti e vigili, sospettosi del prossimo. Restare al sicuro e non correre rischi non necessari. La testa che prende il sopravvento a discapito del cuore.
Quando manca il coraggio, alcuni tendono a sentirsi sollevati: potendo evitare ciò che fa paura, è come se si liberassero di un peso. Fuggendo da una paura, infatti, per alcuni il sollievo che ne deriva agisce come un premio a quel comportamento, rinforzando ancora di più la mancanza di coraggio. Si entra così in un circolo vizioso.
Il coraggio, in realtà, non è assenza di paura: al contrario, è la capacità di agire nonostante la paura.
Le persone coraggiose provano certamente paura, ma non consentono che la paura le paralizzi.
Le persone coraggiose riconoscono, accettano e affrontano le loro paure, anche se queste le terrorizzano. E ciò le aiuta ad acquisire sempre maggiore coraggio, come in un circolo virtuoso: più affronti le tue paure, più guadagni coraggio. Più ti senti coraggioso, più le paure si trasformano e diventano più piccole, consentendoti di liberare nell’universo tutta la tua migliore energia.
Un esercizio utile è dunque pensare, da genitore e anche da figlio, a tutte le paure che ciclicamente proviamo dentro di noi. E a quel punto chiedersi: cosa accadrebbe se affrontassi questa situazione con coraggio? Cosa cambia quando riesco ad affrontare questa o quella situazione con coraggio? E poi godersi le immagini e le sensazioni che iniziano a crearsi dentro noi, fino ad agire scegliendo il cuore.
COME ALLENARE IL CORAGGIO?
Prendi un impegno con te stesso/a e una volta al giorno (almeno), per il prossimo mese, compi un gesto coraggioso. Ricordati che coraggio significa “agire con il cuore” e ogni allenamento diventerà più semplice. Ascolta quella parte interiore di te stesso/a, quella più pura, e comportati immaginando quello che, del momento attuale, vorrai ricordare tra 10 anni.
Se hai un figlio o una figlia, impegnati a prendere decisioni coraggiose per la sua crescita: non le decisioni più semplici, bensì quelle più giuste.
Se hai difficoltà a sentirti coraggioso, sperimenta questo esercizio: mentre ascolti una canzone che ti evoca coraggio, con gli occhi chiusi vai con la mente a un momento in cui hai avuto coraggio nella vita e inizia a ricordare le immagini, le sensazioni e i suoni che hai visto, vissuto e sentito in quel preciso momento. Goditi quei momenti e poi, una volta aperti gli occhi, con quello stato di coraggio prendi una decisione che possa essere utile a te e alla tua famiglia.