Newsletter Ottobre 2024

Frutti di stagione, l’autunno ne porta tanti con sé. E assai produttiva si prospetta pure quella sportiva 2024/2025: dopo aver smaltito la malinconia delle vacanze, questo è il mese in cui davvero si riparte. Nello sport, infatti, è questo il momento in cui le squadre sportive raggiungono la migliore condizione fisica e tattica. E noi, ovviamente, entrando nel vivo delle attività dei vari poli “Spazio al Gesto” di tutta Italia, non intendiamo essere da meno!

Tanti e tangibili i miglioramenti, e di conseguenza tanta anche la felicità dei nostri istruttori, che da tempo si spendono per garantire livello e divertimento alle nostre iniziative. Uno degli aspetti più belli dello sport è la progressività dell’apprendimento: in altre parole, non importa il punto di partenza; ciò che conta è il fatto che, allenamento dopo allenamento, si diventi sempre un pizzico più bravi. Poi, per diventare bravissimi, c’è sempre tempo, ma intanto ci godiamo la costanza dell’avanzamento dei nostri atleti, lavorando per creare sempre più occasioni d’incontro tra chi non vede e lo sport. Anche per questo motivo, ci stiamo impegnando per introdurre delle attività extra, nel corso della stagione, per i partecipanti di “Spazio al Gesto”: tandem, arrampicata, equitazione e baseball sono solo alcune delle discipline che verranno proposte quest’anno, accanto all’ormai tradizionale attività di avviamento motorio.

Qualcuno forse si chiederà in che modo, chi non vede, ha modo, appunto, di sviluppare i suoi altri sensi. Be’, grazie alla continua esposizione alle esperienze, che consente di allenare le proprie abilità a prescindere da ciò che manca. Godiamoci allora questi spazi di sport in cui l’unica cosa che davvero conta è quello che uno sa fare.

Buona lettura!
Daniele Cassioli
 

C’è chi batte a occhi chiusi 

Riparte a Padova il corso di blind tennis tenuto dall’istruttore Marco Callegaro

In tanti possono dirlo, in pochi lo fanno davvero. E i ragazzi di Marco Callegaro, che ogni sabato pomeriggio si allenano presso l’A.S.D. San Carlo di Arcella, nella periferia di Padova, di certo non scherzano. Noi, che facciamo altrettanto sul serio, in occasione della ripartenza del corso – stiamo parlando di blind tennis – abbiamo chiesto al loro istruttore di raccontarci di più. 

Quali sono le finalità dell’iniziativa?

Lo scopo, fondamentalmente, è quello di promuovere l’inclusione sportiva: creare quindi un ambiente accogliente e stimolante, in cui gli atleti possano esprimere le proprie potenzialità e superare i propri limiti, e diffondere una cultura sportiva accessibile facendo di questa attività uno strumento di inclusione sociale e di miglioramento della qualità della vita. A chi non è mai capitato di dover affrontare una brutta giornata o un brutto periodo? Ecco, vi assicuro che il tennis può aiutare a superarli: ci si sente subito meglio, più leggeri, perché lo sport ha davvero il potere di influenzare positivamente la nostra vita. 

A chi si rivolge?

A chiunque: giovani e non più giovani con disabilità visiva che abbiano voglia di mettersi in gioco possono tranquillamente approcciare questa disciplina. Praticare sport fa bene a tutte le età, solo che con i ragazzi gli obiettivi sono chiaramente diversi: lo sviluppo fisico in prima battuta, affiancato dal raggiungimento di un certo grado di consapevolezza rispetto al proprio corpo, l’acquisizione e il controllo di schemi motori complessi, che nel tennis trovano frequente applicazione, socialità e collaborazione, il rispetto delle regole e dei compagni, il divertimento, l’autostima. Credere in sé stessi d’altronde non è mai cosa banale; nessuno nasce capace: certe abilità sono innate, è vero, ma a fondare la percezione di noi stessi sono piuttosto quelle che si apprendono col tempo, oltre che con impegno. E gli stessi principi valgono anche per gli adulti, solo che con l’avanzare dell’età si hanno più difficoltà a modificare determinati schemi motori: per questo motivo l’attività sportiva rappresenta per loro più un qualcosa di liberatorio e a scopo preventivo, una valvola di sfogo dello stress e una fonte di equilibrio anche laddove equilibrio a volte non c’è.

Quali sono i benefici di questa pratica?

Aiuta a ridurre lo stress psicofisico, a combattere i malumori, a incanalare le frustrazioni. Aumenta l’autostima e l’autoefficacia e stimola la creatività e il problem solving. Socialmente, poi, favorisce lo sviluppo di un senso di appartenenza: ci si sente parte di qualcosa di più grande. Riporto, a tal proposito, due esempi concreti. Il primo relativo a un ragazzo che, a detta della madre, era spesso molto arrabbiato e restio al contatto con gli altri: si rifiutava di accettare di vedere meno di loro, così come di non poter praticare sport con altre persone. In pochi mesi di blind tennis il suo atteggiamento e il suo umore sono cambiati, e pure è cambiata la percezione di sé stesso e della sua disabilità: è diventato più sereno e fiducioso, oltre che più aperto nei confronti del prossimo. Un altro ragazzo, invece, nato in una famiglia di tennisti, da anni aveva ormai rinunciato all’idea di poter praticare questo sport – seppure gli piacesse molto – rifiutandosi proprio di avvicinarvisi per paura di non essere all’altezza a causa della sua disabilità visiva. Ecco: durante i nostri allenamenti, nei quali ho coinvolto anche il padre e il fratello maggiore, l’ho visto chiaramente riappropriarsi di quello che in fondo era sempre stato un suo desiderio. Adesso vanno a giocare anche tutti insieme.

Cosa ti motiva? Cosa invece motiva i ragazzi? E perché hai scelto di insegnare questa disciplina?

Tutto è nato per caso, quando un giorno di qualche anno fa ho assistito a una giornata di dimostrazione tenuta a Padova da una mia amica. Sono rimasto senza parole: vedere persone non vedenti approcciare uno sport di per sé assai complesso anche per normodotati è stato per me fonte di ispirazione. Dico sempre che i miei ragazzi sono per me insegnanti di vita, ed è così, perché al di fuori del campo sono loro, tenaci e determinati, a istruirmi. Se nel tennis tradizionale si lavora in maniera standardizzata soprattutto sulla tecnica, nel blind tennis la prima cosa sono i rapporti. E anche per questo è più difficile: perché per insegnarlo non bastano le competenze tecniche, appunto, ma servono anche grande capacità di adattamento, creatività, empatia e motivazione. Proporzionali alle difficoltà, però, sono le gratificazioni. Anche perché, con gli spazi adatti e le attrezzature specifiche (le palline sonore, per esempio), la pratica diventa facile e fruibile per tutti; non è ancora così diffusa in Italia, ma sicuramente in crescita, e io sono felice di potervi contribuire in prima persona.

A noi il microfono! 

Due ragazzi dell’associazione raccontano una partita di pallavolo di Serie A1 per la Rai

Uno dei valori che il mondo dello sport è sicuramente in grado di trasmettere a tutti è l’inclusione. E Real Eyes Sport ce lo dimostra ancora una volta, con un esempio straordinario, ossia l’esperienza davvero speciale che Emma e Luca, membri dell’associazione, hanno potuto vivere, insieme a Daniele Cassioli, a Novara, in occasione della partita di pallavolo di Serie A1 femminile disputatasi tra Novara e Pinerolo. Oltre a sentire i tocchi di palla, i fischi degli arbitri e il calore del pubblico, infatti, Emma e Luca, con l’aiuto del nostro presidente, hanno avuto la possibilità di raccontare la partita per la rubrica TG2 Storie (la puntata è stata trasmessa domenica 20 ottobre a mezzanotte).

CI teniamo dunque a ringraziare la Igor Gorgonzola Novara per averci dato l’opportunità di vivere in questo modo l’emozione del grande volley femminile, e per aver dimostrato che lo sport di alto livello può e deve portare altrettanto alto il valore dell’inclusione, allo scopo di costruire un mondo migliore per le generazioni future.

Non è mai soltanto un caffè 

I ragazzi di Real Eyes Sport testano l’accessibilità delle nuove macchinette Rhea

Avete presente le macchinette automatiche? Quelle delle patatine in ricreazione a scuola, del caffè al volo (o meglio al binario) prima di prendere il treno, quelle dell’irresistibile voglia di qualcosa al cioccolato la domenica mattina in attesa di una metro meno frequente del solito. Ecco: nel corso di un evento organizzato in collaborazione con Nestlé, Rhea, un’azienda che ne produce, ci ha chiesto di testare per loro alcune nuove tipologie di macchine del caffè accessibili destinate al settore Hotellerie. 

Si è trattato, in altre parole, di un workshop di user Experience, dal nome “design for all”, che ha visto il coinvolgimento di un gruppo di persone con disabilità visiva di Real Eyes Sport, il cui feedback è stato raccolto e analizzato allo scopo di migliorare e innovare sempre di più, in termini di accessibilità, questi prodotti. I ragazzi hanno quindi potuto sperimentare, in modo approfondito, ogni aspetto delle vending machines (perché in inglese fa ancora più figo!) e paragonare delle macchine tradizionali a quelle proposte dall’azienda, contribuendo, in un secondo momento, e in maniera propositiva, al dibattito interno ai due gruppi di lavoro che hanno messo a frutto i consigli e l’esperienza di tutti.

Presente al workshop anche il team Nestlé, che ha raccolto i feedback con interesse e partecipazione.

Ed è sempre con altrettanto interesse ed entusiasmo che noi accogliamo invece il coinvolgimento in progetti del genere, volti a garantire accessibilità e inclusione per le persone con disabilità.

Soli non si può 

La cena di beneficenza organizzata da Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia a sostegno delle nostre attività

Nel fine settimana tra il 21 e il 22 settembre, a Borgo Machetto (BS), si è svolta una serata davvero indimenticabile! Noi di Real Eyes Sport, infatti, abbiamo avuto il piacere e l’onore di raccontarci nella cornice di un evento organizzato all’insegna di generosità e condivisione: una cena di beneficenza promossa dal gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Brescia che ha unito persone e aziende del territorio in un connubio per noi preziosissimo.

Nel corso della serata abbiamo avuto modo di svolgere, e, soprattutto, di far svolgere, tutta una serie di attività – come il gioco dei calzini spaiati – che potessero sensibilizzare i partecipanti circa il vissuto quotidiano di una persona con disabilità visiva. E siamo stati felici di percepire in questo grande empatia!

Ci teniamo perciò a ringraziare Confindustria per il prezioso sostegno: è stata una serata costellata di incontri reciprocamente arricchenti, ed è anche grazie a iniziative come questa che l’impegno che la nostra associazione infonde tutti i giorni nei suoi progetti può trasformarli di fatto in realtà.

A fare regali non si è mai troppo in anticipo 

Sono ordinabili dal nostro sito i prodotti solidali per il Natale 2024

Vero è che le competizioni, da sportivi quali siamo, ci piacciono, ma di aprire anche sul nostro sito una lotta all’ultimo candito tra pandori e panettoni proprio non ci sembrava il caso. Per il Natale di quest’anno – che sì, fatevene anche voi una ragione, è praticamente alle porte – abbiamo deciso di darla vinta ai secondi, concedendo ai tifosi della squadra avversaria di buttarsi sul cioccolato, che, come consolazione, sappiamo tutti funziona sempre alla grande.

Il tutto per dirvi, in sostanza, e senza troppi (altri) giri di parole, che un giro potreste farlo voi sul nostro sito, per dare un’occhiata ai prodotti solidali che abbiamo realizzato in collaborazione con la Pasticceria Colombo di Barasso in occasione delle prossime festività natalizie: panettoni artigianali, nella versione classica e al caffè, e tavolette di cioccolato al latte, fondente e bianco con la frase “Buon Natale” in Braille.

Potete ordinarli entro il 20 novembre prossimo per assicurarvi produzione e spedizione in tempo per le feste. E in tempo anche per non ritrovarvi la sera della vigilia senza regali per i vostri cari; oltre che per fare un gran regalo a noi.

C’eravamo anche noi! 

I ragazzi di Real Eyes Sport in tribuna all’Olimpico per la partita della nazionale

Sono stati circa una ventina i ragazzi dell’associazione che giovedì 10 ottobre, in tribuna allo Stadio Olimpico di Roma, hanno assistito alla partita disputata dalla nazionale italiana di calcio contro il Belgio e valida per il terzo turno di UEFA Nations League. In occasione del match, e grazie alla collaborazione di CMT – Connect Me Too, è stato attivato per loro un servizio di audiodescrizione accessibile tramite smartphone, così che insieme ai loro accompagnatori, grazie alla telecronaca, potessero seguire il gioco degli Azzurri. È stata per loro una grande emozione! Così come immaginiamo lo sia stata per i bambini con autismo che hanno potuto assistere al match da una ‘Quiet Room’ dedicata presso la Tribuna Monte Mario, altra iniziativa molto apprezzabile messa in atto nella Capitale in ottica inclusiva e che speriamo possa trasformarsi, insieme ad altre eccezioni particolarmente virtuose, in eccezionale normalità.

Tutti a teatro e teatro per tutti 

Azioni di accessibilità su alcuni dei titoli della stagione 2024/2025 del Piccolo Teatro di Milano

No, non è un invito allo stadio: per una volta, niente partite, niente gare, niente sforzi. Riponete canotte e pantaloncini nel borsone e fatevi belli, perché questo, signore e signori, è piuttosto un invito a teatro. Anche qui, ci si siede – un po’ più comodi probabilmente – a “vedere” qualcosa; solo che, fatta eccezione per applausi e contenute esclamazioni di gradimento, lo si fa in silenzio. Qualcuno magari ne ha già fatto esperienza, dal momento che il primo degli spettacoli a cui il Piccolo Teatro di Milano ha affiancato un percorso sensoriale guidato dedicato al pubblico cieco e ipovedente è stato “Il barone rampante” di sabato 12 ottobre. Seguiranno “Arlecchino servitore di due padroni”, sabato 9 novembre 2024 alle 17:30, e “Ho paura torero”, giovedì 20 marzo 2025 alla stessa ora. Ogni spettacolo sarà accompagnato da un tour tattile alla scoperta del palcoscenico, dei costumi e degli elementi scenografici a poche ore dall’inizio dell’evento; il costo è di 18€ a testa, con ingresso gratuito per gli accompagnatori.

Si tratta di una delle iniziative dell’ente volte a rendere il teatro inclusivo e davvero accessibile a tutti: a partire dagli spazi, che presentano percorsi privi di barriere architettoniche e sale dotate di posti riservati agli spettatori con disabilità visiva, uditiva e motoria, per arrivare ad azioni specifiche in occasione degli spettacoli, quali audiodescrizioni poetiche, sovratitoli, touch tour, traduzioni LIS e kit semplificati. È consentito anche l’accesso ai cani-guida, previa segnalazione della loro presenza al momento della prenotazione o dell’acquisto dei biglietti.

Per informazioni e richieste specifiche è attivo un canale dedicato all’indirizzo e-mail accessibilita@piccoloteatromilano.it. Questo invece il link alla pagina sul sito del teatro: https://www.piccoloteatro.org/it/pages/accessibilita.

Non è che perché parliamo sempre di sport allora ci priviamo di un’esperienza del genere solo perché non si suda! E anzi: un applauso in anteprima al Piccolo di Milano per la splendida iniziativa.


Questo numero della newsletter è stato scritto in collaborazione con i giornalisti sociali di Fondazione Bullone. In redazione: Federica Margherita Corpina, Jacopo Di Lorenzo, Michele Fagnani, Luca Malaspina.